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Considerazioni di Co.Fa.As.”Clelia” Familiare Assistente/Caregiver

Premesso:
Per Co.Fa.As.”Clelia”:Il familiare assistente/caregiver familiare si intende un membro della famiglia, che si prende cura in via principale, in parte o totalmente, di un congiunto non autosufficiente convivente, nello svolgimento degli atti della sua vita quotidiana per numerosi anni se non per tutta la vita. La convivenza è essenziale per non creare discriminazioni fra le varie “categorie” della
disabilità ed evitare che ai Familiari assistenti che si prendono cura di un congiunto h24 arrivino meno risorse. Su l’esempio dei numerosi paesi europei sarebbe importante differenziare il familiare
caregiver che si prende cura di un familiare con disabilità dalla nascita ossia tutto l’arco della vita, dal familiare caregiver che si prende cura di un congiunto anziano non autosufficiente. Nonché per la gravità e la patologia del congiunto assistito.
Pertanto :
1. Il “sollievo” deve essere considerato come un diritto irrinunciabile , per il Familiare assistente /caregiver familiare è una necessità fondamentale (Riposo )
2. Controllo periodico di qualità dell’assistenza fatta da una figura dei servizi territoriali (Sanitari/Sociali) tipo assistente sanitario / assistente sociale anche a domicilio
3. La possibilità del Familiare assistente di accompagnare il familiare con disabilità non collaborante nei percorsi di ricovero ospedaliero o di pronto soccorso
4. Controllo periodico di qualità dell’assistenza fatta da una figura dei servizi territoriali (Sanitari/Sociali) tipo assistente sanitario / assistente sociale anche a domicilio. Infatti, quanto sopramenzionato risponde a:
- La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità alla lettera X del preambolo recita: “Convinti che la famiglia sia il nucleo naturale e fondamentale della società e che abbia diritto alla protezione da parte della società e dello Stato, e che le persone con disabilità ed i membri delle loro famiglie debbano ricevere la protezione ed assistenza necessarie per permettere alle famiglie di contribuire al pieno ed uguale godimento dei diritti delle persone con disabilità“;

L’ex Commissario Europeo per l’Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità, Vladmir Spidla in varie occasioni e in numerosi documenti affermava che per promuovere lo sviluppo duraturo della società europea e una vera inclusione delle famiglie “bisogna aiutare chi aiuta” ossia investire su Tempo - Servizi – Risorse - Il Presidente del Forum Europeo delle Persone con disabilità ha sottolineato che le persone con grave disabilità raramente possono fare a meno di un familiare assistente e che pertanto questi ultimi vanno aiutati e sostenuti;
- Pertanto è venuto il momento, anche in Italia come già si fa in numerosi Paesi, di tenere in considerazione i bisogni dei familiari assistenti, i loro diritti che devono essere presi in considerazione a tutti i livelli del processo di elaborazione delle politiche.
- Tutto questo potrà solo dare una migliore qualità di vita alla persona dipendente.
Il ruolo attivo e sostanziale del familiare assistente non può essere sotto stimato. Infatti, nella nostra società, in particolare nei momenti di crisi, è la famiglia che si prende carico della persona con disabilità ed è proprio il familiare assistente che se ne prende cura senza nessun compenso. E’ sempre la famiglia che veglia sulla dignità della persona disabile.
Si sottolinea che la Raccomandazione N°R (91) 2 del Comitato dei Ministri della salute e delle politiche sociali 
- Chiede agli Stati che i familiari assistenti possano beneficiare di una copertura sociale
adeguata.
- - una formazione teorica e pratica in modo che la dignità della persona assistita sia rispettata e che siano attuate misure appropriate per proteggere la salute e preservare l’autonomia e il benessere fisico e psicologico del familiare assistente.
- - I familiari assistenti devono avere accesso gratuitamente alla formazione continua anche grazie alla presa in carico della persona non autosufficiente dai servizi competenti per brevi
periodi;
- - I familiari assistenti devono essere informati delle norme che li riguardano relative ai diritti e aiuti dei quali possono beneficiare;
- - I familiari assistenti devono essere informati sulla possibilità di usufruire di servizi territoriali, di servizi di sollievo e di sostegno.
- - I servizi pubblici devono favorire e garantire un ventaglio di possibilità riguardo alla presa in carico del familiare non autosufficiente, al fine di permettere al familiare assistente
di prendere alcuni giorni di riposo e di sollievo.
- Inoltre Raccomanda ai Governi degli Stati Membri:
- - di vigilare alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla problematica della non autosufficienza;
- - di orientare le misure politiche in questo campo sulla base dei principi sopra esposti;
- - di assicurare che nelle loro leggi sia tenuto conto dei principi espressi e di inserire nelle nuovi leggi un attenzione alla non autosufficienza e ai familiari assistenti.
- i familiari assistenti sono spesso esposti a rischio di discriminazione per associazione, essi infatti rischiano di essere maltrattati poiché familiari di una persona disabile ed è necessario combattere la discriminazione per associazione. Infatti, la discriminazione si manifesta con varie modalità e in tutti i campi Raccomanda a tutti gli Stati di impegnarsi per
sostenere i familiari assistenti e le famiglie.

- Co.Fa.As.”Clelia” ritiene che il riconoscimento e il sostegno dei familiari assistenti che si prendono cura di un congiunto non autosufficiente, permetterebbe:
- - di migliorare la qualità di vita della persona aiutata e di preservare quella di tutta la
famiglia,
- - di tutelare la salute fisica e psichica dei familiari assistenti,
- - di mantenere i legami familiari normali tra genitori e figli e all’interno della coppia,
- - di prevenire l’impoverimento economico, l’isolamento e la solitudine,
- - di favorire la conciliazione “vita familiare/vita professionale” preservando i diritti
elementari di ogni membro della famiglia.


Red. Anna Maria Comito

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