Carissimi,

Vorrei condividere con voi la grande soddisfazione di aver visto concretizzarsi il nostro lavoro sulla questione delle vaccinazioni per i Familiari Assistenti/Caregiver. Numerose lettere e telefonate sono state fatte ai responsabili della Regione Lazio già dal mese di gennaio, indirizzate anche ai referenti delle vaccinazioni e delle persone con disabilità della ASL Roma1. Con queste sollecitazioni, supportate anche dalla Consulta per le politiche in favore delle persone con disabilità del Municipio Roma1, chiedevamo che le persone con disabilità fossero vaccinate contemporaneamente ai propri Familiari Assistenti/Caregivers.
La nostra attività di pressione non si è mai fermata e altre lettere sono state inviate al Ministro della Salute, al Commissario Arcuri e al suo successore Figliuolo, e ultimamente al Ministro della Disabilità alla quale si ricordava che la maggior parte delle persone con disabilità  vivono a casa con i loro Familiari Assistenti/Caregivers.
In occasione della conferenza stampa tenuta l’otto aprile u.s. il Presidente del Consiglio Mario Draghi  ha richiamato le Regioni al rispetto delle priorità stabilite dal Piano vaccinazione. Il Commissario per l’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha emanato una nuova ordinanza in cui richiama gli Enti locali al rispetto delle regole.
In questa medesima ordinanza si fa esplicito riferimento a vaccinare in via prioritaria le “persone con elevata fragilità e, ove previsto dalle specifiche indicazioni contenute alla Categoria 1, Tabella 1 e 2 delle Raccomandazioni ad interim, i Familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari.”
Constatiamo, in effetti, che si è esteso a tutto il territorio nazionale quello che, a macchia di leopardo, stava già avvenendo in alcune Regioni, come espressione però del buonsenso e della sensibilità individuali che di norme precettive.
Questa priorità vaccinale deve essere interpretata anche come un chiaro riconoscimento del ruolo e della “dignità” del Familiare Assistente/Familiare Caregiver e come un incoraggiante segno di attenzione per questa figura per la quale da anni ci battiamo e ancora non abbastanza tutelata..
Pertanto dobbiamo continuare il nostro lavoro di collaborazione attiva con le Istituzioni.
Caro saluto

Anna Maria Comito